La distribuzione dell’acqua sulla Terra

Quasi tre quarti della superficie terrestre, sono ricoperti da masse d’acqua. Il 97% dell’acqua si trova nei mari e l‘1% nelle acque interne, cioè nei laghi e nei fiumi. Il restante 2% dell’acqua della Terra è in forma solida, cioè ghiaccio. L’insieme delle acque della Terra è chiamato idrosfera. L’uomo utilizza, per sue necessità, l’acqua dei fiumi e dei laghi, cioè l’acqua dolce. Tuttavia, l’acqua dolce non è tutta disponibile per l’uomo. Alcune falde idriche sono troppo profonde, mentre diversi corsi d’acqua sono ormai inquinati.

L’azione termoregolatrice delle acque

Nelle stagioni invernali l’acqua conserva ancora il calore accumulato durante la stagione calda: in questo modo rende meno rigido il clima delle coste.

Per questo le aree costiere godono di un clima più mite rispetto alle aree continentali. Nelle stagioni calde, invece, l’acqua rilascia parte del freddo accumulato nel corso dell’inverno e rende il clima costiero meno afoso. Questo ruolo delle acque viene definito azione termoregolatrice.

    

Il ciclo dell’acqua

Il cuore del ciclo idrogeologico, detto anche dell’acqua, è il Sole, che con l’energia irradiata sulla Terra riscalda l’acqua superficiale degli oceani causandone l‘evaporazione, ossia il passaggio dallo stato liquido a quello di vapore acqueo.

Sempre per effetto dell’energia solare, altro vapore acqueo viene prodotto, dall’evaporazione delle acque dei laghi e dei fiumi e delle traspirazioni, ossia dalla emissione di acqua allo stato di vapore da parte delle piante.

Il vapore acqueo penetra nell’atmosfera e, quando l’aria si raffredda, si condensa, formando le nuvole.

Quando le nuvole incontrano aria ancora più fredda, si formano gocce più grandi che cadono sulla Terra allo stato liquido (nel qual caso si ha la pioggia) o, quando ghiacciano, sotto forma di fiocchi di neve o chicchi di grandine. Con le precipitazione atmosferiche, circa l’80% dell’acqua evaporata ricade negli oceani; il 20% sulla terraferma.

Attraverso diversi percorsi, l’acqua che scorre sopra e sotto il suolo ritorna al mare, chiudendo il ciclo.

Come scorre l’acqua sulla terraferma

L’acqua che ricade sulla terraferma ritorna al mare attraverso due percorsi: superficiale o sotterraneo.

Quando la pioggia cade su un suolo o su una roccia in pendenza, l’acqua non assorbita scorre sulla loro superficie verso il basso per effetto della forza di gravità. Tale fenomeno viene detto deflusso superficiale.

Si formano così ruscelli che via via si ingrossano e, confluendo l’uno nell’altro danno vita ai fiumi: corsi d’acqua perenni che scorrono in un avvallamento. Fa parte del deflusso superficiale anche l’acqua che riempe le depressioni naturali e non comunica con il mare, formando i laghi.

Anche l’acqua che si infiltra nel sottosuolo scorre verso il mare per effetto della forza di gravità, creando il deflusso sotterraneo.

L’acqua che penetra nel sottosuolo, fino agli strati rocciosi sottostanti, costituisce le falde acquifere. Queste sono di due tipi: quando l’acqua filtra attraverso la roccia permeabile accumulandosi sopra uno strato di rocce impermeabili, si forma la falda freatica: quando filtra sotto pressione attraverso rocce permeabili, si forma una falda artesiana.

L’acqua sotterranea che resta vicino alla superficie scorre più rapidamente verso il mare o scaturisce dal sottosuolo sotto forma di sorgente.

 

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