Raramente noi ci esprimiamo solo con il soggetto e il predicato ma in genere aggiungiamo delle informazioni riferite o al soggetto o al predicato che si chiamano espansioni.
Per esempio:
La nave salpa → frase minima.
La nave della Costa Crociera salpa dal porto di Napoli. Le parole in rosso danno maggiori informazioni sulla nave, mentre, quelle in blu precisa da quale porto salpa la nave.
I gruppi di parole che arricchiscono la frase minima (espansioni) si chiamano complementi, perchè contribuiscono a completare la frase e danno informazioni di diverso tipo.
ESPANSIONE DIRETTA
Le espansioni sono molte, l’unica che non ricorre a preposizioni per essere introdotta si chiama espansione diretta (complemento oggetto).
La funzione dell’espansione diretta è quella di ” accogliere l’azione compiuta dal soggetto”. Infatti proprio sul complemento oggetto ricade l’azione espressa dal verbo e compiuta dal soggetto stesso.
ESEMPI
Maria mangia ( che cosa?) la mela; La bambina ha chiamato (chi?) l’amica.
Quindi le domande chi? che cosa? ci aiutano a riconoscere il complemento oggetto. Importante però ricordarsi che il complemento oggetto è presente solo nelle frasi con verbi transitivi.
Bisogna anche ricordarsi che dopo il verbo essere non ci sarà il complemento oggetto ma ci sarà il complemento del predicato.
Per esempio: Federico è un ragazzo calmo
Federico è il soggetto
è; il verbo
un ragazzo calmo è il complemento del predicato
è un ragazzo calmo isnieme rappresentano il predicato nominale
Essendo un’espansione diretta, il complemento oggetto è legato alla frase senza necessità delle preposizioni. Può accadere, però, che sia introdotto dall‘articolo partitivo. Per esempio:
Per evitare errori, dopo aver riconosciuto soggetto e predicato, bisogna porsi la domanda: chi? che cosa?
Se un pezzo della frase permette di avere risposta, quello è il complemento oggetto. Ecco altri esempi: