La gomma è un materiale che ha come caratteristica principale l’elasticità. Questa proprietà dipende dalla sua struttura interna, formata da lunghe catene di molecole (polimeri) intrecciate e increspate tra loro. Con la trazione queste molecole si allungano, passando da increspate a distese; quando finisce la trazione ritornano allo stato primitivo.

Le gomme sono dunque dei polimeri elastici, che i tecnici chiamano elastomeri.

Esse si ottengono in due modi: la gomma naturale è ricavata dagli alberi tipo Hevea; la gomma sintetica è ricavata dal petrolio.

La gomma naturale

La gomma naturale (o caucciù) si ricava dal lattice, un liquido bianco e di aspetto simile al latte di mucca, ma più denso e vischioso. Esso è secreto da alcune piante che crescono nei climi caldi e umidi delle zone equatoriali.

La pianta più importante è l’Helvea brasiliensis, coltivata in grandi piantagioni. Tale piantagione resta in produzione per 30-40 anni.

Gli addetti alla raccolta si recano alla base degli alberi e incidono la corteccia con tanti tagli obliqui: il lattice sgorga e viene raccolto e portato allo stabilimento.

    

Nello stabilimento il lattice viene mescolato con un acido che fa coagulare i globuli di caucciù;

La massa globulosa è passata tra cilindri che la riducono in fogli sottili che vengono stesi ad asciugare. I fogli vengono poi uniti in grosse balle e inviate alle industrie di gomme in tutto il mondo.

Qui subisce una serie di lavorazioni che servono a migliorarne le proprietà:

  • masticazione, effettuata con speciali macchine, allo scopo di ammorbidire il materiale;
  • impasto, operazione con cui il materiale grezzo viene impastato a caldo con vulcanizzanti(si usa lo zolfo che la rende più elastica), plastificanti, antiossidanti (per ridurre il degrado)ecc.;
  • foggiatura, mediante cui l’impasto viene foggiato nella forma voluta.

 

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