Gli ambienti di tutti i mari europei hanno subito gravi alterazioni legate alla crescita della popolazione europea e alla sua concentrazione lungo le coste.

L’eccessivo numero di turisti causa però dei danni all’ambiente che rischiano di diventare irreparabili: infatti l’ambiente naturale di numerose aree costiere è ormai perduto a causa della costruzione invasiva delle infrastrutture destinate all’accoglienza turistica (alberghi, villaggi, negozi, strade…)

La maggior parte delle sostanze inquinanti è scaricata in mare attraverso le acque reflue industriali, agricole e urbane.

Le acque reflue contengono petrolio, piombo, mercurio, detersivi, fertilizzanti, pesticidi e altre sostanze dannose per l’ambiente e la salute. Anche molti rifiuti solidi finiscono in mare.

Il resto delle sostanze inquinanti che penetrano nell’ambiente marino è generato dall’inquinamento dell’aria e dal traffico navale, soprattutto delle petroliere.

I prodotti chimici e metallici scaricati in mare entrano nella catena alimentare , danneggiando la salute umana. Il petrolio in mare si trasforma in catrame , resta sul fondo marino danneggiando gli organismi animali e vegetali.

Le sostanze nutrienti (fosfati e azoto) contenute nei concimi chimici e nei detersivi provocano l’eutrofizzazione.

L’eutrofizzazione

L’eutrofizzazione indica il diffondersi nelle acque marine di sostanze nutritive che favoriscono la crescita di alghe. Un’eccessiva quantità di alghe toglie ossigeno al mare e ostacola il passaggio della luce solare a danno dei pesci e di molte altre forme di vita marina. L’eutrofizzazione è dovuta all’impiego eccessivo di fertilizzanti in agricoltura e agli scarichi fognari trasportati dai fiumi che sfociano nel mare.

I traffici commerciali e la pesca

I mari europei ospitano nelle loro acque un intenso traffico di navi mercantili e in modo particolare di petroliere, che riversano in mare circa 150 00 tonnellate di petrolio greggio. Ciò avviene soprattutto per le procedure illegali di pulizia delle cisterne, ma anche per i frequenti incidenti.

Le spiagge vengono fortemente danneggiate, la sopravvivenza di pesci e molluschi è a rischio, e di conseguenza anche quella degli uccelli marini.

La pesca eccessiva determina problemi particolarmente gravi nel Mare del Nord. Molte specie ittiche sono a rischio di estinzione. La pesca europea è oggi oggetto di una regolamentazione che impone limiti alle quantità  di pescato e periodi di divieto di pesca per permettere la riproduzione. Purtroppo questi limiti non sono spesso rispettati.

La modificazione della biodiversità

L’eccessiva antropizzazione dei mari europei è all’origine anche di seri problemi per la conservazione della biodiversità marina.

Per esempio, la mancanza di posti tranquilli dove procreare e fare nido è all’origine della grande riduzione degli individui di alcune specie come le tartarughe marine e la foca monaca.

I cetacei (come il delfino, la balenottera e il capodoglio) subiscono, invece, l’effetto delle numerose sostanze inquinanti rilasciate nel mare, che provocano loro gravi danni fisici.

 

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