L’insieme di tutti gli apparati costituisce un organismo che svolge tutte le funzioni vitali e che è in grado, autonomamente , di mantenere in equilibrio tutte le parti che lo compongono perchè possano svolgere al meglio le loro funzioni.
Quindi, l’organismo umano deve mantenere stabili le condizioni fisiche e chimiche del proprio ambiente interno, grazie a reazioni chimiche che avvengono all’interno delle cellule dei vari organi. Le reazioni chimiche avvengono in determinate condizioni di temperatura, concentrazione di sostanze ecc.
Questa capacità di mantenere il più stabile possibile l’equilibrio interno del corpo, nonostante il variare delle condizioni esterne è detta omeostasi.
Questa omeostasi si attiva in ogni organismo quando qualcosa manca, è in eccesso o non funziona bene, ripristinando la situazione di equilibrio.
Questo è possibile grazie a tre elementi:
- il recettore: che registra e trasmette l’informazione che riguarda la variazione di qualcosa;
- il centro di controllo: riceve l’informazione mandata dal recettore e attiva una risposta adeguata;
- l’effettore: mette in atto i comandi dati dal centro di controllo.
Adesso consideriamo degli esempi per capire il funzionamento dell’omeostasi.
Consideriamo cosa ci accade quando corriamo velocemente. Il battito del cuore accelera e i nostri muscoli avranno bisogno di più ossigeno da bruciare per ricavare energia , quindi respireremo più velocemente. Ovviamente producendo più energia produrremo più calore, ma il nostro corpo non permette che la nostra temperatura aumenti oltre un certo valore, quindi cominceremo a sudare per raffreddarlo. Quindi tutte queste azioni svolte dal nostro corpo sono utili per mantenere l’omeostasi.
Vediamo, invece cosa accade quando manca acqua al nostro organismo. Gli effetti sono due:
- diminuisce il volume del sangue e quindi aumenta la concentrazione dei sali disciolti;
- le ghiandole salivari hanno difficoltà a produrre saliva.
Quindi l’omeostasi come agisce: quando il cuore riceve sangue più concentrato invia un messaggio al cervello che a sua volta invia uno stimolo ai reni chiedendogli di diminuire l’eliminazione di acqua. Le ghiandole salivari, invece inviano un messaggio al cervello che attiva il centro della sete e ci spinge a bere. Quindi queste due azioni riportano i livelli di acqua nel nostro corpo a valori ottimali.