L’aria può contenere una quantità diversa di vapore acqueo, che deriva dalla vaporizzazione di acque come mari, laghi, fiumi ecc, dalla traspirazione delle piante, dalla respirazione delle piante e da altri fenomeni.

Quindi l’umidità non è altro che la concentrazione di vapore acqueo contenuta nell’aria.

Quando si parla di umidità bisogna distinguerla in umidità assoluta e in umidità relativa.

L’umidità assoluta è la quantità effettiva di vapore acqueo, espresso in grammi, presente in un metro cubo d’aria. Bisogna però ricordare che l’aria non può contenere vapore d’acqueo in quantità infinita, perchè raggiunto un certo limite, detto di saturazione, il vapore acqueo condensa e si trasforma in liquido. Il limite di saturazione però dipende dalla temperatura, infatti più l’aria è calda e maggiore sarà la quantità di vapore acqueo che essa può contenere.

I valori di umidità assoluta crescono andando dai Poli all’Equatore e sono minori presso i circoli polari.

L’umidità relativa è il rapporto percentuale tra la quantità di vapore acqueo presente nell’aria e la quantità massima di vapore acqueo che potrebbe essere presente nell’aria a quella temperatura.

L’umidità relativa a parità di umidità assoluta diminuisce all’aumentare della temperatura e i suoi valori sono sempre massimi all’Equatore ma anche ai circoli polari dove le basse temperature fanno scendere il limite di saturazione.

L’umidità relativa viene misurata attraverso l‘igrometro a capello, che sfrutta la proprietà dei capelli di cambiare la loro lunghezza al variare dell’umidità relativa dell’aria.

 

Programma di scienze della Terra delle superiori