Dopo l’assassinio del re di Francia Enrico IV nel 1610, salì al trono suo figlio Luigi XIII, che data la giovane età fu aiutato dal primo ministro, il cardinale Richelieu, egli cercò in tutti i modi di accentrare il potere esclusivamente nelle mani del re.
Per arrivare a questo obiettivo cercò di ridurre il potere degli aristocratici e del clero che avevano preso il sopravvento, e si erano organizzati in un assemblea, chiamata Stati Generali, questa fu abolita e l’amministrazione delle tasse e della giustizia fu affidata a dei nuovi funzionari, chiamati intendenti, essi erano di origine borghese e vennero nominati dal re per sostituire i nobili dal governo.
La politica del nuovo governo agiva in nome della ragion di Stato, ossia in nome dell’interesse dello Stato si potevano sacrificare gli interessi dei singoli cittadini.
Seguendo questa linea, bisognava eliminare ogni minaccia per il regno per questo Richelieu intervenne contro gli Ugonotti, i quali si erano organizzati in roccheforti , la più potente era La Rochelle che venne assediata e conquistata.
In politica estera rafforzò l’esercito, e le flotte da guerra e tutto era incentrato sul rendere la Francia una grande potenza con una monarchia assoluta.
In questo contesto per affrontare le guerre e finanziarle furono aumentate le tasse a discapito dei contadini che cercarono di ribellarsi, opponendosi con continue rivolte che furono represse con la violenza.
Alla morte di Richelieu divenne primo ministro il cardinale Mazzarino, il quale continuò la politica di accentramento assolutistico e impose ulteriori pesanti tasse che portarono ad altre sanguinose rivolte, la più importante fu la rivolta della Fronda, chiamata così dal nome francese della fionda, arma usata dai popolani.
Questo movimento prese il nome di Fronda Parlamentare, in quanto il Parlamento di Parigi si rifiutò di registrare le nuove tasse imposte, ma alla fine Mazzarino represse ogni tipo di rivolta rafforzando il potere assoluto della Monarchia.
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