Il numero
Abbiamo detto che il numero indica se un nome è singolare o plurale.
I nomi possono avere numero singolare, quando indicano una sola persona, cosa, animale o idea; oppure numero plurale, quando indicano più persone, cose, animali o idee.
Trasformare un nome dal singolare al plurale non è difficile perché i nomi maschili al plurale prendono la desinenza i come: impiegato- impiegati; criceto- criceti; piatto- piatti ecc.
I nomi femminili prendono la desinenza e come: sorella – sorelle; gallina- galline; festa- feste ecc.
Ovviamente questa è una regola generale ma ci sono dei casi particolari.
I NOMI CON C E G NELLA SILLABA FINALE
I nomi che terminano in -logo hanno in genere il plurale in -logi quando si riferiscono a persone (psicologo\gi; teologo\gi), mentre hanno la desinenza in -loghi quando si riferiscono a cose (prologo\gi).
I NOMI CHE TERMINANO IN IO
Se l’accento dato dal tono di voce cade sulla i alla ora al plurale la vocale i raddoppia come: zio- zii; rinvio – rinvii; brusio- brusii; pendio- pendii.
Fanno eccezione il nome dio e tempio che al plurale faranno dei e templi.
Alcuni nomi, passando dal singolare al plurale passano anche dal maschile al femminile:
il paio- le paia; l’uovo- le uova; il migliaio- le migliaia; il miglio- le miglia ; il centinaio- le centinaia.
I nomi possono essere: invariabili, difettivi e sovrabbondanti.
Esercizi sul numero dei nomi
Programma di grammatica prima media