Salvatore Quasimodo nacque a Modica nel 1901. Il padre era ferroviere quindi le condizioni della famiglia erano modeste. Trascorse gli anno dell’infanzia in varie località della Sicilia a causa del lavoro del padre. A soli 18 anni si trasferì a Roma e si iscrisse alla facoltà d’ingegneria ma ben presto capì che i suoi interessi erano la letteratura e la poesia, in seguito nel 1929 si trasferì a Firenze, qui si avvicinò all’ambiente letterario, infatti, nel 1930 pubblicò la sua prima raccolta di poesie Acqua e terre.
In seguito nel 1932 si trasferì a Milano, dove grazie alle sue pubblicazioni ottenne la cattedra di Letteratura italiana presso il Conservatorio musicale.
Continuò a comporre e cominciarono a conoscerlo anche fuori dall’Italia grazie anche alle sua abilità di traduttore dei classici latini e di alcune opere di Shakespeare. Nel 1959 gli fu dato il premio Nobel per la Letteratura. Mori all’improvviso a Napoli nel 1968.
Alcune delle sue opere: Oboe sommerso, Ed è subito sera (dove il poeta mette in evidenza tutto il suo dolore per la lontananza della propria terra) lo consacrano come uno dei maggiori rappresentanti dell’Ermetismo, una corrente poetica, di cui fa parte anche Giuseppe Ungaretti, in cui era fondamentale la ricerca di immagini simboliche, musicali e suggestive. Infatti, il poeta è sempre alla ricerca di figure retoriche, metafore, sinestesie, termini contrastanti ecc.
Dopo la Seconda guerra mondiale le sue poesie cambiano e si vede il suo maggiore impegno politico e civile,i suoi versi si fecero più discorsivi, ciò lo vediamo in: Giorno dopo Giorno, La vita non è sogno, Dare e avere, Il falso e il vero verde.