Il territorio e il clima
La Valle d’Aosta confina a sud e a est con il Piemonte, a ovest con la Francia e a nord con la Svizzera. Essa comprende il grande bacino della Dora Baltea, circondato da catene di monti.
La Valle d’Aosta è una delle cinque regioni a statuto speciale; è la più piccola fra le regioni italiane ed è completamente montuosa, con cime che superano i 4000 metri di altitudine; tra queste spicca la vetta più alta d’Europa, il Monte Bianco (4807 m) inoltre ricordiamo il Monte Rosa e Cervino e a sud il gruppo del Gran Paradiso.
La regione è ricca di corsi d’acqua, che scendono dai grandi ghiacciai alpini e formano cascate e laghi artificiali. Il fiume principale è la Dora Baltea, un affluente del Po che sbocca nella Pianura Padana, e nasce ai piedi del Monte Bianco. I fiumi della Valle d’Aosta rappresentano un quarto del totale dei ghiacciai italiani: si tratta di un importantissimo serbatoio d’acqua, indispensabile per l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica.
Anche i laghi, di ogni dimensione sono disseminati in tutto il territorio.
Il clima è alpino, con inverni molto freddi e abbondanti nevicate, ed estati fresche con frequenti piogge.
Il territorio è solcato da numerosi valli, che confluiscono in un’ampia vallata centrale dove sorge la città di Aosta.
Un sesto del territorio della Valle d’Aosta è occupato dal Parco Nazionale del Gran Paradiso. Al suo interno sono tutelate la flora alpina e la numerosa fauna caratteristica: camosci, marmotte, aquile reali ecc. Lo stambecco è il simbolo del parco: infatti, questo animale era in via d’estinzione e solo in Valle d’Aosta ne erano rimasti alcuni esemplari. Oggi gli stambecchi presenti sono alcune migliaia.
Le città
Aosta, il capoluogo dell’unica provincia della regione, si trova alla confluenza del torrente Buthier con la Dora Baltea, nel punto in cui la valle è più ampia. E’ contornata da un magnifico scenario alpino e la pianta quadrata della città ci svela le sue origini: un accampamento romano divenuto poi un vero centro urbano.
E’ un importante punto di incontro delle vie di comunicazione che collegano la regione con la Francia e la Svizzera. Importanti sono il traforo del Gran San Bernardo e del Monte Bianco.
Numerosi sono i monumenti e le testimonianze del passato, come le antiche mura, l’Arco di Augusto e la Porta Pretoria.
Popolazione
A causa del territorio montuoso, la Valle d’Aosta è la regione con la più bassa densità di popolazione. La popolazione risiede soprattutto nel capoluogo o nei comuni vicini.Essa aumenta considerevolmente nelle località turistiche come Courmayeur, Cogne, Cervinia, San Vincent durante i periodi di vacanza sia estivi sia invernali.
Il forte sviluppo dell’industria turistica, ha bloccato il fenomeno dell’emigrazione.
La regione è ufficialmente bilingue: infatti le scritte sono in italiano e francese. La popolazione parla in modo diffuso il patois un dialetto franco-provenzale.
L’economia
La Valle d’Aosta è una delle cinque regioni a statuto speciale. Essa è una fra le regioni più ricche d’Italia sia grazie al turismo, sia grazie al fatto che la regione può gestire il 90% dei contributi versati dalla popolazione.
L’agricoltura non ha una grande importanza nell’economia del paese, è basata soprattutto sull’allevamento bovino e sulla produzione di formaggi.Vengono anche prodotti vini di un certo pregio.
L’industria è in sviluppo crescente grazie alla fiorente produzione di energia idroelettrica.
Ben consolidate sono le attività artigianali legate alla lavorazione del legno.
Il turismo sia estivo che invernale, rappresenta la principale fonte di ricchezza. Il suo sviluppo è stato favorito dalla presenza di due importanti vie di comunicazione: il traforo del Monte Bianco, che congiunge la regione alla Francia, e il traforo del Gran San Bernardo, che la congiunge alla Svizzera.
Regione a statuto speciale
Confini: a ovest Francia, a nord Francia e Svizzera, a est Piemonte, a sud Piemonte
Superficie: 3 263 km²
Popolazione: 124 812 abitanti
Densità : 38 abitanti per km²
Capoluogo: Aosta
Province: Aosta
Programma di geografia prima media
Se vuoi ascolta l’articolo
